mercoledì 6 maggio 2015

Capuano, il comandante aretino

Con lui non esistono mezze misure, o lo ami oppure lo odi. Ezio Capuano, detto Eziolino come lui stesso tiene a precisare, è uno dei pochi personaggi veri rimasti nel calcio professionistico. Dice sempre quello che pensa, anche a costo di attirare inimicizie, squalifiche e multe (come successo quest'anno ad Alessandria dopo aver apostrofato il suo giocatore Montini come una checca che non può giocare a pallone).
Se le ultime sue stagioni sono state accompagnate da altrettanti esoneri, vedi Fondi e Casertana, non v'è dubbio che Capuano è l'artefice principale del miracolo Arezzo. Una squadra che a campionato in corso non sapeva neppure se fosse stato ripescato o meno, con un campagna acquisti fatta in fretta e furia, l'allenatore nativo di Salerno è riuscito nel miracolo di portare la squadra all'ottavo posto in classifica a soli 90 minuti dal termine della stagione, con annessa qualificazione alla Tim Cup 2015-16.
Nessuno ci avrebbe scommesso su un risultato simile, sia per la qualità effettivamente non eccelsa della squadra (non a caso costruita ad immagine e somiglianza del carattere di Capuano), sia proprio per quel ritardo sensibile di preparazione rispetto alle altre 19 squadre.
I 33 gol subiti testimoniano la difficoltà delle avversarie nello scardinare la difesa amaranto, che ha assimilato in breve tempo le direttive di Capuano, che fa appunto della fase difensiva la base portante su cui si deve costruire una squadra. E pazienza se lì davanti i gol sono arrivati col conta gocce, 6 per Herpen (che non è una punta di certo), 3 per Bonvissuto, 2 per Montini e Yasien (arrivato a gennaio), ma tanto è bastato per portare fieno in cascina.
Tanti i momenti salienti della stagione da protagonista di Capuano, dalla conferenza stampa di presentazione, alle prime vittorie condite da giri di campo e baci in tribuna, dalle prime difficoltà e la sicurezza di portare la squadra alla salvezza anche nei momenti più difficili, specie da novembre sino ai primi di gennaio, insomma annoiarsi è una parola sconosciuta per giornalisti ed addetti ai lavori.
Capuano, alla sua tra l'altro prima esperienza al nord Italia, è diventato l'idolo della tifoseria aretina, il condottiero di un popolo che è tornato a riassaporare il calcio professionistico dopo gli anni bui della Serie D. Non a caso per la prima volta in carriera Capuano ha deciso di firmare un rinnovo biennale, lui che ha sempre preferito ragionare di anno in anno per programmare al meglio la stagione.
L'obiettivo dichiarato dall'allenatore campano è quello di riportare tra i cadetti l'Arezzo, e potete starne certi che l'Eziolino nazionale avrà tanto da dire e farci divertire, magari non solo a fine partita nelle sue consuete interviste del dopo gara.

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