lunedì 10 luglio 2017

Il raduno del Cosenza apre i battenti per la nuova stagione

Ieri sera si è radunata la prima squadra che apre di fatto la stagione 2017/18 della terza serie calcistica, che da quest'anno tornerà a chiamarsi (si spera una volta per tutte) Serie C.
A ritrovarsi presso l'Hotel Europa di Rende è il Cosenza targato Gaetano Fontana, reduce da una buona stagione terminata per mano del Pordenone ai quarti di finale dei playoff promozione.
Sono 17 gli atleti convocati dal nuovo allenatore, per la quasi totalità tutti confermati, ad eccezione del solo portiere Cetrangolo in prova.
Ad oggi gli unici due innesti sono di fatto dei giocatori riscattati alla fine della passata stagione, ossia il difensore D'Orazio dal Teramo ed il centrocampista Calamai dal Lumezzane; diversi i giocatori andati via a scadenza naturale del contratto come Scalise, Blondett e Cavallaro mentre hanno preso la strada di Catania gli ex Tedeschi e Caccetta.




Queste le parole di gaetano Fontana il giorno della sua presentazione, riportate dal sito ufficiale del Cosenza Calcio "Ho tanta rabbia, rabbia agonistica perché per me, gli ultimi anni, non sono stati semplici. Sapete tutti quello che è accaduto quando era allenatore della Nocerina e quello che ho dovuto subire. Mi hanno tolto sul campo la possibilità di fare bene e non nascondo che ho passato due anni terribili. Poi grazie al presidente della Juve Stabia Manniello, che ringrazio per aver visto in me un professionista che aveva solo voglia di lavorare, sono tornato a respirare e a fare calcio. Avevano iniziato benissimo con la Juve Stabia ma l’avventura è finita male senza poter finire il torneo. Questo mi è dispiaciuto dal punto di vista professionale. Però, per fortuna, sulla mia strada ho trovato una persona ancora più coraggiosa, che è il presidente Guarascio, e il direttore Trinchera che hanno voluto fortemente che io venissi a Cosenza. Tutti noi sappiamo cosa dobbiamo fare e con grande rispetto dei ruoli.  Ho voglia di arrivare, ho fretta perché devo rifarmi di quei due anni che mi hanno tolto.  Metterò la mia rabbia in campo e la trasmetterò ai miei ragazzi. Cosenza è l’occasione della mia vita, il campo mi manca e parlerò tramite il lavoro”.